Alcune definizioni dei «silvo-sistemici» sono del tutto inusuali (qualcuno direbbe “strambe”). Analizzando “definizioni” utilizzate in diversi paesi, in epoche diverse, si mettono in evidenza incongruenze logiche, distorsioni ed approssimative interpretazioni dei “silvo-sistemici” sui caratteri della “selvicoltura” e del “bosco”.
La validità scientifica della «selvicoltura sistemica» è stata acclarata dall’unanime plauso dei partecipanti al “Terzo Congresso Nazionale di Selvicoltura per il miglioramento e la conservazione dei boschi italiani”. Si esamina l’inusuale procedura di validazione scientifica adottata. Inoltre, vengono criticate alcune affermazioni del professor Orazio Ciancio in merito alla validità di questa scoperta paradigmatica.
L’Autore della «selvicoltura sistemica» lamenta di trovare scarso ascolto da parte di quanti operano per la salvaguardia delle risorse forestali ed ambientali. Si mette in evidenza che si tratta di una lamentela immotivata per l’ampia disponibilità di utilizzare, a proprio piacimento, i mezzi di informazione dell’Università fiorentina, dell’Accademia di scienze forestali e di altri organismi. I critici hanno scarse possibilità di propagare le loro idee e vengono trattati con sufficienza e sarcasmo.
Il termine polemica (dal greco “πολεμικός ⇒ attinente alla guerra), designa, in questo caso, un confronto verbale contro uno o più avversari (bersagli di questa “guerra” a parole). Questa è una critica al modo di polemizzare dell’Autore della 〈selvicoltura sistemica〉, assumendo come esempio l’aspro confronto intercorso con il Direttore della rivista forestale “Sherwood” e un docente dell’Università fiorentina.
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